Mappe incarnate per liberare il corpo-territorio

Workshop guidato da Alessandra Chiricosta
Sabato 9 Novembre

dalle 11.30 alle 14.30
Zenobia (sports room)

La nozione di “corpo-territorio” è emersa negli ultimi anni come concetto chiave nel discorso femminista. I movimenti delle donne indigene contro i progetti estrattivi in ​​America Latina hanno plasmato un nuovo immaginario politico e una nuova lotta in cui lo sfruttamento delle cosiddette “risorse naturali” è intrinsecamente connesso all’oppressione della vita delle donne e alla creazione di gerarchie basate sul genere, dove le dinamiche di inferiorizzazione sono interiorizzate. Queste forme di violenza sono sia guidate dalla logica patriarcale, capitalistica e colonialista sia sostenute dalla razionalità e dalle pratiche del militarismo. Da queste premesse, cosa significa “difendere” i corpi e i territori oppressi? Il “corpo-territorio” rompe con i dualismi che sostengono la metafisica del dominio in un costante esercizio disumanizzante nel progetto antropo-/androcentrico. Apre lo spazio per pensare e praticare un altro tipo di forza che può essere efficace contro la violenza patriarcale senza riprodurre la logica e le strategie del militarismo antropo-/androcentrico. La passione politica moderna per eccellenza, ovvero la paura, non può più sostenere teorie e pratiche di autodifesa: al contrario, l’audacia di conoscere e amare il proprio corpo-territorio, e la certezza di essere una costellazione, sono tra le “passioni positive” su cui dovrebbe basarsi una nuova comprensione dell’autodifesa.
In questo workshop, disegneremo con i nostri corpi nuove mappe di liberazione, considerandoci come territori colonizzati capaci di dare origine a processi decoloniali.

Aperto a tutti i livelli di pratica e a tutti i generi.

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